Balze del Valdarno sul sentiero dell’acqua zolfina

Oggi vi porto sulle balze del Valdarno alla scoperta di una zona della Toscana gettonatissima per un tranquillo e appagante trekking nella natura, nell’arte e nella storia. Un luogo misterioso che nasconde una delle più grandi curiosità artistiche. Sono sicura che se vi dicessi che uno scorcio di Toscana appare nel quadro più famoso al mondo, non ci credereste.
Allora, mettetevi delle scarpe da trekking comode e partiamo subito!

escursionista in visita alle balze del Valdarno

Balze del Valdarno e il sentiero dell’acqua zolfina

Per visitare le balze del Valdarno percorreremo un itinerario ad anello che si alterna su due sentieri. Uno è il sentiero delle Fossate e l’altro è il sentiero dell’acqua zolfina. Questi sentieri prendono il nome rispettivamente dal torrente delle Fossate e dalla sorgente dell’acqua zolfina.
Il gioiello del Valdarno Superiore sono le sue conformazioni geologiche molto particolari chiamate balze del Valdarno. Si tratta di rocce di argilla miste a ghiaia e sabbia di color giallo ocra, alte, ripide e alternate da profonde gole. Sono conformazioni risalenti a milioni di anni fa. Un paesaggio surreale che spunta da una verde vegetazione e l’effetto “whoooo sarà assicurato. Nelle conformazioni più interne si trovano caverne risalenti a tempi lontani e usate come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il percorso parte da Castel Franco di Sopra e inizia con un cartello posto proprio dinnanzi alla porta del paese.

La strada del paese lascia spazio allo sterrato e inizia il sentiero delle Fossate Fossate che scende lievemente nella fitta vegetazione. Tra le fronde degli alberi si intravedono spuntare le cime delle balze. In questo tratto il percorso è ombreggiato, con un profumo vivo di bosco mentre sulla sinistra scorre il fiume Borro delle Fossate.
Poco più avanti sulla sinistra, una deviazione porta verso la zona aperta dalla quale si ha una vista meravigliosa delle balze del Valdarno. Un colpo d’occhio meraviglioso vi lascerà senza parole.
In una bella giornata il sole illumina le cime facendole brillare con attorno un bel contrasto dato dal verde dei boschi e dai campi coltivati. Sembrerà di essere dentro ad un bellissimo dipinto raffigurante un Gran Canyon.

panorama delle balze del Valdarno

Attraverso un campo di viti e mi avvicino alle rocce per vederle da vicino e toccare con mano queste particolare terra. Una roccia dal colore davvero particolare.

Particolare della roccia delle balze del Valdarno

Da qua inizia il tratto del percorso scoperto, molto soleggiato e ventoso o piovoso se il tempo non è dei migliori. Cammino ammirando queste rocce, cambiando la prospettiva la visuale è sempre più bella e capisco perché sono presenti nel famoso quadro che vi ho accennato all’inizio. E’ praticamente impossibile non rimanerne affascinati.

Adesso stiamo iniziando il sentiero dell’acqua zolfina segnato dal cartello del CAI e identificato con il numero 51.

escursionista in visita alle balze del Valdarno

Piano piano lasciamo la zona pianeggiante ed entriamo nel bosco in leggera salita. Arriviamo in prossimità della sorgente dell’acqua zolfina, riconoscerete questo posto per l’odore di zolfo che si sente nell’aria. In prossimità di una panchina scendete le scale che trovate sulla vostra destra e vi ritroverete davanti la piccola sorgente. La immaginavo più grande e più impattante, in realtà è molto molto piccola e con poca acqua, ma ugualmente curiosa da vedere.

sentiero dell'acqua zolfina
sorgente dell'acqua zolfina

L’ultimo tratto, prima di riprendere la strada provinciale e tornare a Castelfranco di Sopra, è in salita. Sono rimasta stupita che in questo tratto, sulla destra, si trova un “bosco” di altissimi alberi di bambù, veramente molto particolare.

sentiero dell'acqua zolfina

Percorrere questo semplice ed interessante percorso è stato come andare indietro nel tempo.

Un maestoso scenario formato paradossalmente in un periodo geologico abbastanza recente: dal Pliocene superiore al Pleistocene cioè da tre milioni a centomila anni fa.
All’epoca qua si trovava un enorme lago di 40 km di lunghezza e 10 km di larghezza che si estendeva fino a Prato Magno. Progressivamente il bacino fu colmato da detriti di sgretolamento delle rocce trascinati a valle dai torrenti. I sedimenti erano prevalentemente formati da ghiaia, sabbia e argilla. Quando le acque si sono ritirate, nel corso dei millenni, i suoi sedimenti rimasti scoperti sono stati soggetti ad una continua azione di erosione. Gli agenti atmosferici hanno modellato questi sedimenti fino ad assumere quelle che oggi sono le affascinanti balze del Valdarno.

Perché sono famose le balze del Valdarno?

Dopo questa bella camminata vi svelerò il perché le balze del Valdarno sono così famose. Chissà quante persone, forse milioni, hanno guardato il quadro della “Monna Lisa” (conosciuto come La Gioconda) del grande Maestro Leonardo da Vinci ignari di quello che questo quadro custodisce. Sullo sfondo del dipinto è rappresentato proprio uno scorcio delle balze del Valdarno. Avete letto bene, si tratta proprio di questo quadro.

Osservando questo capolavoro dietro il ritratto della Monna Lisa sulla parte sinistra, ci sono delle rocce.

Sono quelle indicate nel cerchio bianco nella fotto qui sotto. Gli studiosi hanno ricollegato queste rocce alla caratteristica e unica roccia presente nel Valdarno a pochi km da Firenze, quindi le Balze del Valdarno.
Invece, sulla parte destra, sempre guardando il quadro, nel cerchio rosso, è raffigurato un ponte molto somigliante al ponte etrusco-romano di Valle poco distante dalle balze. Il paesaggio nel quadro è offuscato dalla nebbia un elemento molto frequente in questa zona. Questo rafforza l’ipotesi che le rocce sono realmente le balze del Valdarno.
Siete rimasti stupiti, vero?

quadro della Monnalisa con raffigurate le Balze del Valdarno

Adesso la domanda sorge spontanea: “Perché dovrebbero essere proprio queste le rocce presenti nel quadro di Leonardo?

Prima di tutto, il Maestro conosceva bene questa zona, percorreva spesso questa strada che dalla città di Firenze giungeva in Val di Chiana dove gli erano stati commissionati dei lavori.
Inoltre, in alcuni testi Leonardo ha esplicitato più volte del suo stupore e fascino verso queste rocce. E non è tutto. Infatti, questo paesaggio appare anche in altri quadri di Leonardo: “La Vergine delle Rocce” e “Sant’Anna”.

panorama delle balze del Valdarno

Informazioni sul sentiero dell’acqua zolfina

Come sempre prima di partire, vi lascio queste informazioni:

  • Dislivello: 200 mt;
  • Lunghezza: 7,3 km;
  • Tempo di percorrenza: poco più di 2h, tutto dipende dal vostro andamento e dalle soste che decidete di fare per ammirare il panorama, per scattare fotografie e se deciderete di fermarvi per uno spuntino tra la natura;
  • Tipo di percorso: sentiero;
  • Segnaletica da seguire: sentiero CAI 51 identificato con il colore bianco e rosso;
  • Difficoltà: Facile. Il percorso non presenta particolari difficoltà ed è consigliato anche per famiglie con bambini;
  • Periodo consigliato: primavera-estate-autunno;
  • Consiglio: portate con voi una bottiglia d’acqua, lungo il percorso non ci sono fontane.

Cosa mettere nello zaino

Altra cosa importante è sapere cosa mettere nello zaino. Più o meno le cose sono sempre le stesse per cui ti consiglio di dare un occhiata all’elenco che ho scritto nell’articolo sul trekking Lago Scaffaiolo.

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Restate con me nella prossima avventura!

Ilaria

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