Isola di Gorgona: visitare l’ultima isola carcere d’Europa

L’Isola di Gorgona con una superficie di 2,23 kmq e con uno sviluppo costiero di 5 km è la più piccola isola del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Piccola non vuol dire meno importante, infatti è anche l’isola della Toscana più misteriosa e perfino quella più isolata.
Si trova davanti alle coste livornesi e per chi come noi spesso trascorre giornate al mare in questa zona, è impossibile non subire il suo fascino. Osservatela bene perché nel prosieguo dell’articolo vi svelerò un divertente “particolare” e dopodiché, se vi capiterà di vedere l’Isola di Gorgona, la guarderete con occhi diversi!

Informazioni importanti sull’Isola di Gorgona

Visitare Gorgona non è affatto semplice poiché essendo sede di una colonia penale, ci sono delle regole ferree da rispettare. Innanzitutto, il numero di visitatori che possono sbarcare sull’isola giornalmente è limitato ad un massimo di 100 persone, solitamente divise in tre gruppi. Inoltre, sono consentite le visite soltanto in alcuni specifici giorni della settimana.
Solo dopo aver inviato i dati alla Polizia Penitenziaria del carcere per i dovuti controlli e aver ottenuto l’autorizzazione dall’Amministrazione Penitenziaria, in accordo con l’Ente Parco, è possibile sbarcare.
Se siete riusciti ad ottenere l’autorizzazione per sbarcare, non significa che potete circolare indisturbati per l’isola. Infatti, scoprire le bellezze dell’Isola di Gorgona è possibile solo ed esclusivamente se accompagnati da una Guida Ambientale Escursionistica (GAE).

Questa isola “proibita” oggi è molto gettonata e nonostante le tante limitazioni raccoglie molte prenotazioni.

L’Isola di Gorgona oltre ad essere un’isola-penitenziario, l’ultima rimasta in Europa, è anche una Riserva orientata del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, con un’area protetta a tutela della biodiversità di questo luogo. Per 1km di distanza dalla costa è vietata la navigazione, la sosta, l’ancoraggio, la pesca, l’immersione e la balneazione. Solo la parte di Gorgona Scalo (zona del porticciolo) è disciplinata dalla Direzione del carcere.

Quest’isola si potrebbe definire una tavolozza di colori, partendo dalle tante sfaccettature di blu delle acque che la circondano, soffermandoci sui colori vivaci delle case del paese, per arrivare al cuore verde dei fitti boschi. Infatti, l’Isola di Gorgona è in gran parte montuosa e la sua parte più alta raggiunge i 255mt sopra livello del mare.
Sull’isola predomina una vegetazione tipica della macchia mediterranea e molte sono le specie di pini d‘aleppo, pini marittimi, pini selvatici, lecci e mirto. Non mancano perfino particolari esemplari di castagno e ontano nero.

L’Isola di Gorgona è anche molto ricca di acqua nonostante non ci siano corsi d’acqua.

Infatti, sull’isola è presente un dissalatore grazie al quale, con un processo di osmosi inversa, si ricava acqua potabile.

Tra le regole dell’isola vige il divieto di portare con sé dispositivi elettronici, telefoni e macchine fotografiche comprese. Tutti questi oggetti vengono ritirati prima di sbarcare per poi essere restituiti sul tragitto di ritorno.
A questo proposito, colgo l’occasione per ringraziare la nostra guida Walter che ha scattato per me alcune delle foto che vedete in questo articolo. Ringrazio inoltre il direttore del carcere il Dott. Carlo Mazzerbo che ha dato poi l’autorizzazione ad inviarmele.
Prima di partire per questa meravigliosa avventura, scopriamo l’isola, la sua storia e il suo passato mentre del carcere ne parleremo più approfonditamente in un altro articolo.

Isola di Gorgona

Storia dell’isola Gorgona

Fin dall’antichità l’Isola di Gorgona è stata contesa per la sua ottima posizione sul Mar Tirreno. Sono passati da qua greci, etruschi e romani. E’ stata abitata fin dai primi tempi della cristianità anche da eremiti, monaci di ordine benedettino e certosini che vi sono rimasti fino al 1777.
Si è appreso attraverso antichi libri ritrovati all’Isola d’Elba che l’isola fu occupata anche da arabi, morti poi durante un inverno. Ma questo è un vero e proprio mistero perché il cimitero dove furono sepolti i corpi non è mai stato ritrovato.

Una delle prime famiglie ad instaurarsi sull’Isola di Gorgona furono i Citti provenienti da Lucca che diedero vita all’attuale paese.

Discende da loro l’unica persona che da sempre vive sull’isola, la Sig.ra Luisa Citti. Oggi (settembre 2021) ha 94 anni, vive da sola con i suoi gatti, ama leggere e quando arrivano i visitatori si affaccia alla finestra per scambiare due chiacchiere.
Molti anni fa sull’isola ci fu una forte alluvione che generò uno smottamento del terreno. Un fiume di fango entrò dalla porta di casa della Sig.ra Luisa ed uscì dalla finestra sbattendo fuori la povera Luisa. Passò molti mesi in coma e una volta rimessa in forze, decise di tornare nella sua isola!
In molti si chiedono come passi il tempo. La sua passione è leggere e i libri che le persone le fanno arrivare sono molti. Al momento della partenza dei turisti, si affaccia alla finestra e sventolando la mano, saluta tutti!

E’ stato molto emozionante salutare la Sig.ra Luisa mentre la barca si accingeva a lasciare il porto dell’isola.

Una piccola curiosità: anche i gorgonesi devono rispettare le regole imposte dall’autorità carceraria dell’isola e da queste dipendono anche i loro spostamenti. Possono stare solo all’interno del piccolissimo paese e per muoversi sull’isola devono avere l’autorizzazione da parte dell’autorità carceraria.

Sull’Isola di Gorgona si trovano anche dei resti archeologici romani.

Durante gli scavi per ampliamento della strada principale del paese, sono stati rinvenuti resti romani, una villa e ceramiche dell’epoca. Con l’aiuto di archeologi e di un gruppo di carcerati, sono stati portati alla luce questi resti di murature romane in opus reticulatum. La parte visibile è composta da un Horreum (magazzino), un Cubiculum a forma di “L” con mosaico pavimentale che delimita due alcove. Purtroppo non si hanno informazioni inerenti a chi fosse appartenuta questa villa ad otium. 

Percorso della visita

Questo percorso trekking si snoda su un anello di circa 8 Km. Noi lo abbiamo fatto in senso antiorario. La maggior parte del percorso è all’ombra e su strada sterrata e può essere identificato come percorso di bassa difficoltà con pendenze leggere.
La durata del percorso è difficile stabilirla e varia a seconda delle soste che la guida decide di fare. Noi abbiamo fatto questa bellissima esperienza con Walter, una Guida Ambientale Escursionistica con esperienza sull’Isola di Gorgona ultradecennale.
Ci ha regalato molte informazioni sulla fauna e sulla vegetazione una delle protagoniste di questo piccolo incontaminato angolo naturalistico. Per farci calare al massimo in questa atmosfera non sono mancati racconti e aneddoti riguardanti vicende successe sull’isola.

Cosa molto importante è portarsi da mangiare a sacco e un’abbondante scorta di acqua.

Infatti, sull’isola c’è solo uno spaccio, ma non sempre è aperto.
Indossate un abbigliamento molto comodo (noi avevamo pantaloncini e canotta), scarpe da trekking e non scordatevi di portare il costume. Il bagno non è consentito nelle zone del Parco Marittimo, ma a discrezione della guida, nel porticciolo del paese un tuffo è possibile farlo. L’acqua è fresca, cristallina e ricca di pesci colorati, un toccasana dopo ore di trekking.

Il nostro percorso è iniziato da Piazza Belvedere, conosciuta come la “più bella terrazza della Toscana” … giudicate voi. Da qua si può ammirare una vista stupenda verso il mare mentre alle spalle si trova la Torre Vecchia che vigila sull’isola e che scopriremo da vicino a metà percorso.

carcere di gorgona
Mentre lasciamo il piccolo paese di case colorate passiamo davanti alla ex scuola media, aperta fino a qualche anno fa per i figli dei poliziotti.

Facciamo una piccola salita e ci ritroviamo davanti ad una torre di avvistamento di colore rossastro, chiamata Torre Nuova.

Perché si chiama “Torre Nuova”?

La vecchia torre costruita dai Medici era un piccolo deposito di polvere da sparo e andò distrutta da un fulmine durante una notte di tempesta. Successivamente i Lorena ricostruirono la torre con una base più ampia per una maggiore stabilità.

Prima di raggiungere una piccola altura dell’Isola di Gorgona passiamo davanti alla Torre dell’Orologio, chiamata così anche se l’orologio non lo ha mai avuto. Questa torre è conosciuta anche con il nome di Torre Garibaldi anche se Garibaldi non c’è mai stato!
Quante stranezze e misteri!

In quel momento in prossimità della Torre si trovavano alcuni detenuti che la stavano ristrutturando.

Inevitabilmente il nostro sguardo si posa su un’immensa e verdeggiante vigna suddivisa su due campi, e sullo sfondo una bellissima vista sul mare.

Isola di Gorgona

Chi sono i proprietari di questa bellissima vigna?

Walter ci ha fatto sedere su un muretto all’ombra e ci ha illustrato la storia di questa vigna che fino a qualche anno fa produceva un vino bianco chiamato Gorgona.
Nel 2011 il terreno della vigna è stato concesso ai Frescobaldi affinché potessero rimetterlo in produzione assumendo loro stessi i detenuti. Dalla collaborazione con il carcere è nato un progetto sociale, i detenuti assunti vengono pagati dai Frescobaldi. Così, enologi e agronomi Frescobaldi lavorano con i detenuti dando loro informazioni sulla viticoltura, nozioni precise e preziose che serviranno per crearsi un futuro una volta che avranno finito di scontare la loro pena.

Infatti, alcuni dei detenuti istruiti per questo lavoro in vigna, avranno un posto di lavoro nelle vigne dei Frescobaldi.

Il primo vino nato da questo progetto sociale è il Gorgona Rosso, prodotto nel 2015 da alcuni filari di Sangiovese e Vermentino coltivati in agricoltura biologica. Sull’isola si effettua il raccolto, ma l’imbottigliamento viene fatto a Firenze.
Invece, il pregiato vino bianco Gorgona, nasce dal vigneto di Vermentino e Ansonica.
Dalla foto si intravedono i filari di questa vigna. Per ovviare al problema del forte vento che in questo punto dell’isola soffia spesso molto forte, le viti messe nel 2017 anziché farle crescere nella maniera tradizionale con filari orizzontali, sono state fatte crescere in verticale.

Vigna sul mare

Più saliamo più i profumi diventano intensi e rosmarino, nipitella e mirto sono i protagonisti.
Ogni tanto vediamo anche il mare, di un bell’azzurro intenso che scintilla sotto i raggi di questo sole ancora molto caldo.
Arriviamo finalmente in alto, ci affacciamo e sotto a noi si presenta una scogliera a picco sul mare. Acqua cristallina effetto “wow” assicurato. Siamo a Cala Maestra, una piccola baia del Parco Marittimo.

Aspettiamo il passaggio di un altro gruppo dopodiché Walter ci porta al di sopra di Cala Martina, dove si trova una vecchia torre di controllo e un faro della Marina Militare dismesso nel 1975.
Con tanta trepidazione e sotto un sole cocente, seguiamo le indicazioni della guida: “Ognuno prenda una posiziona comoda e non si muova, dopodiché partiranno 3 minuti di assoluto silenzio.
Vi starete chiedendo che cosa significa?!! Sono sincera, inizialmente me lo sono chiesta anche io, ma non potete immaginare la bella emozione che è stata!

Si sentiva solo il rumore della natura.

Il lieve rumore del mare, il canto degli uccelli e dei gabbiani mentre il nostro sguardo si posava all’orizzonte! Bellissimo e emozionante! Indimenticabile contatto puro con la natura!

È l’ora di pranzo e ci fermiamo all’ombra di una pineta per mangiare e per un po’ di relax. 
Però non vediamo l’ora di ripartire e subito dopo mangiato proseguiamo il cammino sul versante opposto dell’isola e arriviamo alla Torre Vecchia

Isola di Gorgona

Purtroppo, anche se non è in buone condizioni e di conseguenza non è consentito l’accesso, mantiene ugualmente il suo fascino. Per ammirare il suo splendore e la sua particolarità bisogna spostarsi leggermente e cambiare prospettiva.
È una costruzione a sbalzo sulla roccia. Affacciandosi verso la scogliera si nota proprio che è strapiombo sul mare e la vista lascia senza parole!

La costruzione eretta sulla scogliera contiene al suo interno l’antica torre pisana!

Una torre di avvistamento risale al XIII secolo e che per molti anni ha protetto i confini. La posizione strategica permetteva di controllare buona parte del canale di Corsica ed avvisare in tempo con segnali luminosi o di fumo chi di dovere per la protezione dei confini repubblicani.
Sulla facciata laterale si notano 2 archi, fondamentali per far scaricare il peso della struttura essendo costruita su una roccia.

Proseguiamo verso l’unico tratto più faticoso per raggiungere, fortunatamente in pochi minuti, Punta Gorgona. E’ la parte più alta dell’Isola di Gorgona con 255 m s.l.m.
Qua si trova anche la stazione radio/radar con delle grosse antenne, ma si gode anche di una vista dell’isola a 360°. Non essendoci foschia riusciamo a vedere anche la vicina Capraia, l’Isola d’Elba e perfino la Corsica. Un posto magico dal quale è difficile venir via!

Panorama sul mare
Proseguiamo il nostro trekking e scendiamo verso la sezione detta Casa Colonica.

Era stata un semplice ampliamento voluto agli inizi degli anni ’70 dal Generale Dalla Chiesa. Inizialmente il progetto prevedeva una sezione per i detenuti del 41 bis, ma poi fu preferita l’isola di Pianosa. Dopodichè Casa Colonica divenne solo un ampliamento “avveniristico” per l’epoca dato che fu costruita con le più moderne idee d’avanguardia per le architetture carcerarie. Fu abbandonata negli anni ’90 per la riduzione della popolazione detenuta grazie alle molte amnistie di massa. Divenuta poco usata anche per le difficoltà di approvvigionamento elettrico ed idrico. Oggi questa sezione è dismessa e in queste unità in estate ci sono cavalli.
Il sentiero, ombreggiato da castagni e pini, ci porta alla colonia agricola dove si trovano stalle ben curate e occupate da mucche da latte, enormi tori, capre e pollame.

Stiamo per giungere al paese, ma prima dobbiamo passare avanti alla sezione dove si raggruppano i detenuti dopo aver terminato le loro ore di lavoro. Il cancello è aperto, ma non possono uscire perché la fiducia è alla base di questo regime carcerario.

La guida ci raduna, ci mettiamo la mascherina, gruppo compatto, aumentiamo il passo e divieto assoluto di fermarsi o parlare con i detenuti.

Piccolo brivido… perché è qualcosa per noi inusuale, abituati all’idea del carcere dove i detenuti se ne stanno nelle proprie celle o camminano uno dietro all’altro.

Giungiamo alla bellissima Terrazza Belvedere dove si conclude il nostro percorso trekking ad anello. Ma non è ancora l’ora di lasciare l’Isola di Gorgona e con l’autorizzazione della guida facciamo un bagno nelle fresche acque di Gorgona Scalo. L’acqua è bellissima e approfittiamo per un veloce e imperdibile snorkeling.
Mentre sei in acqua o in spiaggia si avverte comunque la sensazione di essere osservati dalle guardie carcerarie che dalle loro torrette controllano i turisti in questo piccolo momento di svago.

Isola di Gorgona

Consigli utili per visitare l’Isola di Gorgona

Ecco alcuni consigli pratici che vi saranno utili per visitare l’Isola di Gorgona:

  • Vi consigliamo di prenotare la vostra escursione con anticipo e tramite un operatore. Infatti, devono essere sbrigate tutte le pratiche burocratiche dei permessi. Potranno inoltre fornirvi anche la Guida Ambientale Escursionistica che vi accompagnerà alla scoperta dell’isola;
  • Abbigliamento comodo, ma essenziale: scarpe da ginnastica o scarpe da trekking, felpa per la traversata e un kway se il tempo è incerto;
  • Pranzo a sacco e una buona scorta di acqua;
  • Portate con voi anche il costume e una maschera. Se le condizioni lo permettono è bellissimo fare il bagno a Gorgona Scalo;
  • Il periodo migliore per visitare l’Isola della Gorgona sono i mesi di maggio, giungo, settembre e ottobre.

Alcune riflessioni e una piccola curiosità

Perché non è consentito l’uso di dispositivi elettronici?

Solo a fine esperienza si riesce pienamente a capire e condividere questa ordinanza. Durante il trekking capita di vedere detenuti che lavorano nei campi, nelle vigne, che si occupano di opere murarie. Quindi può capitare di incrociarli per la strada ed è giusto tutelare la loro privacy. Non è consentito fermarsi a parlare e non sarebbe consentito nemmeno salutarli.

E’ stata comunque un’esperienza davvero emozionante che consigliamo a tutti colore che amano il trekking, il mare e il contatto con la natura. che sono alla ricerca di emozioni insolite e particolari.
Un trekking tanto singolare quanto unico nell’ultima isola carcere d’Europa, con scorci bellissimi e paesaggi suggestivi. Il tutto è stato reso ancora più bello dalla giornata bellissima senza foschia dove la visibilità delle isole vicino è stata ottima.

Isola di Gorgona
Adesso vi sveliamo la curiosità dell’Isola di Gorgona.
Isola di Gorgona

Osservandola bene si notano le sembianze di un volto di donna che esce dalle acque e con lo sguardo verso il cielo che trasmette tanta tranquillità.
Sulla vostra destra inizia la fronte (altura in prossimità di Cala Martina) per poi scendere e delineare occhi, ciglia, naso (altura di Punta Gorgona), bocca e collo. Cosa ne pensate? Queste sembianze si notano molto bene dalla terraferma e a metà tragitto tra il porto di Livorno e l’isola.

Tramonto sul mare
Rientro in porto a Livorno

Ilaria

2 pensieri su “Isola di Gorgona: visitare l’ultima isola carcere d’Europa

  1. Molto brave complimenti vi potrei suggerire di fare la via degli Dei da Bologna a Firenze ci sono paesaggi incantevoli e scorci mozzafiato

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