Il Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah è il monumento che nella città di Vienna ricorda le vittime dell’olocausto nazista. E’ ormai passato qualche anno da quando ho portato mio figlio in un luogo della memoria. Infatti, ha iniziato a conoscere questo orrendo pezzo di storia con la visita del Campo di Concentramento di Dacauh a Monaco di Baviera. Poi, negli anni a seguire ci siamo soffermati sul Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa a Berlino e oggi vi racconto l’esperienza fatta a Vienna.
Dove si trova e cos’è il Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah
Il Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah è un imponente e importante monumento in ricordo delle vittime ebraiche austriache della Shoah, termine ebraico che significa “catastrofe”. Devo ammettere che la considerazione di questo monumento è spesso trascurata. La sua importanza, però, sta nell’essere collocato in una città come Vienna che è stata in prima fila coinvolta in questi orrori.
Con il passare del tempo, Vienna ha preso coscienza delle proprie responsabilità. Oggi la capitale austriaca è una città bellissima dove arte e storia si intrecciano e al tempo stesso si nascondono. Passeggiando per Vienna però sono molto evidenti i segni indelebili del periodo della guerra. Infatti, i più eclatanti sono le imponenti strutture grigie delle contraeree presenti in uno dei parchi verdi cittadini, ma questa è un’altra storia che vi racconterò prossimamente.
Il Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah è stato collocato in Judenplatz.
Al centro della piazza si trova questo solitario monumento di cemento a forma di parallelepipedo che commemora lo sterminio dei cittadini ebrei austriaci durante il dominio nazista. Un profondo silenzio avvolge la piazza come a voler proteggere questo monumento e anche in segno di rispetto. Una particolarità che accomuna molti luoghi della memoria.
E’ stato inaugurato il 25 ottobre 2000, ideato dalla scultrice inglese Rachel Whiteread e visitato anche da Papa Benedetto XVI accompagnato dal rabbino capo Paul Chaim Eisenberg. Sorge in questa piazza dove nel Medio Evo si trovava il centro della vita ebraica viennese e sopra le spoglie di un’antica sinagoga. Gli scavi sono oggi visitabili accedendo al Museum Judenplatz Vienna (Museo ebraico) che si trova adiacente il monumento.
Le dimensioni del monumento sono 10 m per 7 m e alto 3,8 metri mentre sul lato frontale è raffigurato un simbolico ingresso, ma non è accessibile.
I libri del Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah
Le pareti del Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah, raffigurante una biblioteca, sono ricoperte da 65.000 libri con il dorso rivolto verso l’interno. Ogni libro rappresenta le 65.000 vittime innocenti che hanno perso la vita nei campi di concentramento e di sterminio. Quei libri sono vuoti e non sono da leggere. Freddi e pietrificati sulle pareti, hanno il dorso rivolto verso l’interno per simboleggiare le storie delle vittime dell’Olocausto che non è mai stato possibile raccontare.
Un monumento emozionante e agghiacciante che merita una profonda riflessione. Infatti, il monumento sembra l’interno di una biblioteca “senza nome” e si rimane perplessi a vedere quei libri e pensare a quante vite si riferiscono.
Il Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah è un’opera composta da tanti libri con il dorso rivolto verso l’interno.
Come già detto, questi libri rappresentano la storia di ogni singola persona che purtroppo non potrà essere letta perché interrotta a causa della malvagità di Hitler e dei suoi seguaci. Inoltre, simboleggiano anche il legame del popolo ebraico con il “libro” come parte fondamentale della loro religione, la Torah. Dall’ebraico significa “insegnamento” ed è una base filosofia di tipo generale con un gran numero di leggi specifiche inserite nel racconto della storia sacra del popolo d’Israele a cominciare dalla creazione del mondo.
I nomi dei luoghi di deportazione sul monumento
Sul basato su cui si erge il Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah, sono stati incisi i nomi dei 44 luoghi di massacro. Sono i luoghi dove gli ebrei austriaci furono deportati e uccisi. Nella sola Austria sono più di 30, ma uno è anche in Italia.
Questi luoghi sono:
- Auschwitz;
- Bełżec;
- Bergen-Belsen;
- Brčko;
- Buchenwald;
- Chełmno;
- Dachau;
- Flossenbürg;
- Groß-Rosen;
- Gurs;
- Hartheim;
- Izbica;
- Jasenovac:
- Jungfernhof;
- Kaiserwald;
- Kielce;
- Kovno;
- Łagów;
- Litzmannstadt;
- Lublino;
- Majdanek;
- Maly Trostinec;
- Minsk;
- Mittelbau/Dora;
- Modliborzyce;
- Natzweiler;
- Neuengamme;
- Nisko;
- Opatów;
- Opole;
- Ravensbrück;
- Rejowiec;
- Riga;
- Šabac;
- Sachsenhausen;
- Salaspils;
- San Sabba;
- Sobibor;
- Stutthof;
- Theresienstadt;
- Trawniki;
- Treblinka;
- Włodawa;
- Zamość.
Forse ho fatto un elenco di paesi e città di difficile pronuncia? Può sembrare così, ma la cosa che mi ha colpito di più è non esser stata in grado di rispondere alla domanda di mio figlio: “dove si trovano questi luoghi?“.
Tanti di questi luoghi sono per me sconosciuti e via via che proseguivo nella lettura mi veniva la pelle d’oca.
Si parla e si citano sempre i campi di concentramento e campi di sterminio più grandi e purtroppo divenuti famosi. Però, i luoghi dell’orrore sono stati davvero un numero spropositato e questo elenco ne è una dimostrazione.
Con il telefonino ci siamo messi a digitare questi luoghi per trovarli sulla mappa e alla fine è stato molto chiaro: Austria, Germania, Polonia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Francia, Lettonia, Lituania e anche Italia.
Non mi vergogno a dire che molti di questi luoghi non li conoscevo, ma davanti a questo monumento e al silenzio di questa piazza, abbiamo preso ancor più coscienza di quanto è stato vasto questo orrore.
Il modo di viaggiare di Amiche in Wanderlust è anche questo.
Ci sono momenti di estremo divertimento, avventura e adrenalina, ma attraverso la nostra passione di scoprire il mondo, cerchiamo di approfondire anche le nostre conoscenze e la storia che sta alle nostre spalle.
Fondamentale è che questa storia non venga mai dimenticata e che continui a rimanere sempre dietro alle nostre spalle. Bisogna impedire che errori così enormi possano in un futuro ripetersi. Questo è un messaggio che non mi stancherò mai di scrivere e di ripetere.
Durante il nostro soggiorno a Vienna siamo passati davanti a questa fredda biblioteca più di una volta.
La prima volta ci siamo passati di proposito, osservandolo e approfondendo alcune cose. Altre volte ci siamo fermati in silenzio e ognuno di noi lo ha vissuto a modo proprio con le proprie emozioni e preghiere.
Le pietre della memoria
Oltre al Monumento alle vittime ebraiche austriache della Shoah, passeggiando per Vienna si può vedere anche un’altra opera a ricordo dei martiri della Shoah. Sono le cosiddette “pietre della memoria” (Steine des Gedenkens o Steine der Erinnerung), una versione viennese delle “pietre d’inciampo” (Stolpersteine) dell’artista tedesco Gunter Demnig.
Le pietre della memoria si trovano incastonate nei marciapiedi e davanti a molte case una volta abitate da cittadini di origine ebraica. Nelle targhette in ottone che vengono apposte davanti alle abitazioni, viene inciso il nome della persona, l’anno di nascita, il luogo di deportazione e infine la data di morte. Nei pressi di Judenplatz sono molte le targhette affisse sulle facciate a ricordare le vittime ebraiche che vivevano in quello che una volta era il ghetto ebraico di Vienna. Pietre e targhette della memoria hanno lo scopo di ricordare le persone come singoli individui e non solo come “popolo ebraico”.
Tutti coloro che sono stati deportati e uccisi erano uomini, donne e bambini che vivevano in quelle case e che camminavano sugli stessi marciapiedi che percorriamo noi oggi.
Io sono di Firenze e anche passeggiando per la mia città si trovano pietre simili chiamate “pietre d’inciampo”. Piccoli sanpietrini quadrati di ottone della grandezza di 10 x 10 cm. Oggi ce ne sono circa 74 e per la maggior parte si trovano nel centro storico di Firenze.
In Italia sono circa 1344 le pietre d’inciampo che sono state collocate per ricordare. In tutta Europa se ne contano circa 70.000 collocate in 2.000 città.
Si trovano in ogni nazione: Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Ungheria.
Numeri che fanno venire i brividi!
Concludo questo mio prezioso spazio di riflessione dedicato alla memoria, con un messaggio personale a voi lettori e viaggiatori:
“Includete nei vostri tour anche questi luoghi della Memoria portano indubbiamente tanta tristezza e sofferenza e nessuno potrà mai cambiare la storia e quello che ormai è già successo, ma al tempo stesso arricchiscono la nostra conoscenza e non c’è cosa più importante del non dimenticare”.
Se anche tu hai visitato questo luogo della memoria, raccontami le tue emozioni nei commenti.