Fioritura Castelluccio di Norcia: i due volti della natura

In questo breve articolo abbiamo voluto abbinare la fioritura Castelluccio di Norcia al Dark Tourism. Infatti, durante la visita alla bellissima vallata in fiore di Castelluccio di Norcia si può abbinare la visita alle rovine del paese abbandonato di Castelluccio. Due emozioni diverse, ma entrambe molto interessanti e coinvolgenti. Verrebbe da dire: “Quando la natura incontra il Dark Tourism!”.
Allora, inoltriamoci insieme in Umbria, in questa magnifica vallata in fiore a 1.453 m s.l.m.

Quando ammirare la fioritura Castelluccio di Norcia

piante fiorite durante la fioritura Castelluccio di Norcia

Con la primavera iniziano le fioriture, prima i tulipani, poi i ciliegi, i glicini e a seguire tante altre piante che con i lori colori regalano paesaggi incantevoli. Uno di questi suggestivi paesaggi che non potete assolutamente perdervi, è la spettacolare fioritura Castelluccio di Norcia sui Monti Sibillini. Qui vedrete sbocciare i fiori di lenticchia in contemporanea ad altre piante.
E’ difficile però individuare un periodo certo di queste fioriture. Infatti, tutto dipende da molti fattori come ad esempio, il clima, la temperatura, la quantità di pioggia che si è riversata sul terreno e la fine dell’inverno. Cosa certa è che la Festa della fioritura Castelluccio di Norcia si tiene l’ultima domenica di giugno. In questo giorno sono moltissimi i turisti che si danno appuntamento per questo evento.

Il periodo fioritura Castelluccio di Norcia va da fine maggio fino alla prima decade di luglio.

Essendo un periodo così lungo si parla spesso infatti di fioriture Castelluccio di Norcia. Ogni specie di pianta presente nella vallata sboccia in un momento differente. Lungo tutto questo periodo, lo scenario è paragonabile ad un mosaico di colori, con sfumature che vanno dal giallo ocra al rosso e dal verde al violetto.

Ad inaugurare il primo periodo della fioritura sono le corolle gialleSinapis arvensis” dedicate alla senape selvatica, magnifiche piante che invadono la vallata.

veduta del paese durante la fioritura Castelluccio di Norcia

Dai primi di giugno sarà la volta dei rossi papaveri “Papaver rhoeas” a sbocciare, con loro la vallata di Castelluccio di Norcia cambia vesti e si tinge di un bel rosso.

Seguiranno a metà giugno una bellissima e profumata fioritura bianca con la “Anthemis arvensis”, la camomilla bastarda e di un altro arbusto sempre dai fiori bianchi, il leucatemo “Leucathemum”.
La fioritura Castelluccio di Norcia si completa a luglio quando farà il suo ingresso un’elegante pianta, la “Legousia speculum – veneris”, lo specchio di Venere. In questo momento Castelluccio di Norcia e in particolare i Pian Grande, il Pian Piccolo e il Pian Perduto,  si trasformano in una valla incantata dalla tonalità blu/violetto.
Uno degli scenari più magici e unici al mondo che si estende su un’area di 15 km quadrati. In tutto questo scenario, il piccolo borgo diroccato si affaccia e vigila sulla valle.
Impossibile non rimanere a bocca aperta!

paesaggio della vallata durante la fioritura Castelluccio di Norcia

Dove parcheggiare e quando non si paga

Nel periodo clou della fioritura di Castelluccio da metà giugno a luglio, i parcheggi lungo la strada sono tutti a pagamento e trovare posto è difficoltoso.
Se andate tra fine maggio e i primi di giugno, i parcheggi sono liberi e sarà più facile parcheggiare l’auto in prossimità dei campi. Logicamente, la valle sarà di un colore monocromatico giallo, ma vi assicuro che è ugualmente spettacolare.

Cosa vedere alla fioritura Castelluccio di Norcia

Abbiamo visitato la fioritura Castelluccio di Norcia ai primi di giugno e non c’era molto affollamento. Così ci siamo goduti la vista e i prati in fiore in totale tranquillità.
Vi consigliamo di soffermarvi nella parte centrale del viale (scendendo da Castelluccio di Norcia) e fermarvi per una foto con il bellissimo mosaico realizzato con le lenticchie locali colorate.

moasioco di lenticchie esposto durante la fioritura Castelluccio di Norcia

Guardate il Monte Argentella a fianco di Castelluccio di Norcia e soffermatevi sulla grossa crepa che si nota anche a distanza. Dopo il devastante terremoto del 2016 questa crepa si è ulteriormente dilatata ed è uno dei tanti segni che questo evento ha caratterizzato per sempre questo borgo.

paesaggio durante la fioritura Castelluccio di Norcia

La montagna con la sagoma dell’Italia

Alle pendici del Poggio di Croce, ben visibile dalla vallata di Castelluccio di Norcia si trova,       un bosco molto particolare a forma d’Italia. Un’area dove, in memoria del centenario dell’unità  d’Italia, furono piantate piante di conifere seguendo il profilo dell’Italia. Oggi super gettonato per foto ricordo molto belle.
Una vallata magica sia in inverno quando la neve imbianca questo luogo, sia in primavera quando la fioritura Castelluccio di Norcia tinge e colora l’intero paesaggio.

vegetazione a forma di Italia durante la fioritura Castelluccio di Norcia

Curiosità: la Valle di Castelluccio milioni di anni fa

Andando molto indietro nel tempo a circa un milione di anni fa, a seguito di numerosi fenomeni e movimenti tettonici, si formò un grande lago. Col passare del tempo si prosciugò dando origine ad una vasta area pianeggiante di circa 15 km quadrati, l’attuale Pian Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto.

Castelluccio di Norcia: il borgo abbandonato

Dalla magica “natura buona” delle splendide fioriture Castelluccio di Norcia, passiamo purtroppo a vedere l’altra parte, quella che definiamo “natura cattiva” e a volte anche crudele. Quella natura che improvvisa e devastante in pochi attimi ha completamente modificato il borgo di Castellucio di Norcia.
Oggi, il simbolo di questo paese è una facciata di una casa rimasta in piedi. Sulle sue mura è stata dipinta la bandiera dell’Italia, un forte simbolo di speranza e di coraggio.

Ruderi rimasti di Castelluccio di Norcia

L’anima di questo paese, custode e vigile del suo ricco altopiano, se ne è andata con il devastante terremoto del 2016.

Tutto iniziò con la prima scossa di magnitudo 6.0 del 24 agosto alle ore 3:36 del mattino. Poi una tregua fino al 26 ottobre con scosse che hanno oscillato dai 5.9 a 6.5 gradi di magnitudo. Per l’antico borgo medioevale chiamato “Piccolo Tibet”, purtroppo è stata la fine. Tutto è crollato e le poche persone che si trovavano nel paese hanno dovuto abbandonare le loro case diventate ormai macerie. Fortunatamente non ci sono state vittime. Il suolo del paese si è abbassato di circa 70 cm.
Il borgo è attualmente in zona rossa, ma il cancello era aperto e il via vai di gente era molto. Facendo molta attenzione e stando lontani da cornicioni e pareti pericolanti, il giro all’interno di quel che rimane di Castelluccio di Norcia è stata davvero un’esperienza forte.

Solo il silenzio attorno a noi, a tratti interrotto dal calpestio delle macerie o di vetri.

Il vento alza la polvere delle macerie che sono praticamente ovunque. Quanta tristezza arieggia nel pensare a quante persone hanno perso tutto: case, ricordi e sacrifici di una vita. Un paese raso al suolo da quella natura che sempre ha caratterizzato questo luogo  esaltandolo al suo massimo splendore.
Perché tutto questo?! Questa domanda ci è stata ripetuta più volte da una persona del posto che abbiamo incontrato fuori dal paese in prossimità di un B&B. Un signore anziano che adesso vive in un abitacolo di fortuna poco fuori dalla zona rossa. Ci siamo fermati a scambiare due chiacchiere e gli abbiamo chiesto di raccontarci quei momenti.

E’ stato un racconto forte, commovente e straziante e al solo pensiero mi tornano i brividi!

Ho ricostruito quello che ci ha raccontato molto gentilmente l’anziano signore che spesso parlava in “castellucciano” e le sue parole erano interrotte dalla commozione:

“Tutto è avvenuto alle 7.40 della mattina. Alcuni erano ancora nelle loro case altri erano già nei campi o nelle stalle. Un boato e poi la scossa durata 2 minuti e più, non finiva più, la fine del mondo! Il campanile e la nostra chiesa del ‘500 sono andati  giù mentre la parte alta del paese è stata rasa al suolo. Ad andare giù è’ stato tutto velocissimo. In paese eravamo poco più di 100 persone. Gli elicotteri ci hanno portato in salvo, ma altri come me sono tornati qua e ci siamo trovati una sistemazione per vivere. Guardiamo ogni giorno il paese davanti a noi ed è sempre un tuffo al cuore. Perché tutto questo??”.

Ruderi rimasti di Castelluccio di Norcia

I muri squarciati, tetti mancanti, piani e piani completamente ridotti in polvere fanno pensare alla violenza che si è manifestata quella notte.

Dalle macerie si vedono gli arredamenti datati di un’epoca lontana. Alcune case apparentemente più intatte sono chiuse, ma all’interno vuote. I vetri sono rotti, nei muri sono presenti delle enormi crepe. Da un portone di una casa si intravede a distanza il retro… praticamente il nulla. Evidentemente c’erano delle scale che portavano al piano inferiore, ma non rimaneva niente, solo un buco nero profondo chissà quanto.  Un paese abbandonato da parte dei suoi cittadini in modo forzato contro ogni loro volontà. Camminando tra queste macerie si respira tanta tristezza. L’ho già scritto, ma credetemi che sono emozioni forti che ti prendono la bocca dello stomaco e non lo nego, anche un po’ di paura. Questi luoghi sono zone sismiche e più volte negli anni passati ci sono state forti scosse e trovandosi lì, il timore di nuove scosse è inevitabile provarlo.

Il borgo più alto dell’Appennino Umbro-Marchigiano oggi è abbandonato diventando un paese fantasma.

Ma in futuro potrebbe nuovamente tornare a vivere. Infatti, si fanno sempre più concreti  alcuni progetti di ricostruzione. Prima della devastazione, oltre che per la fioritura Castelluccio di Norcia, il paese era famoso per le caratteristiche scritte sui muri fatte con la calce negli anni ’60 e ’70. Le scritte si riferivano a litigi paesani e tensioni amorose. Spesso erano scritte in rima, rigorosamente in castellucciano e comprensibili solo a chi conosceva l’antefatto della vicenda a cui fanno riferimento. Un modo alternativo e originale di manifestare il proprio pensiero.

Non perdetevi il cibo locale

Per chi viene ad ammirare la fioritura Castelluccio di Norcia fermarsi in uno dei localini presenti sul valico è una tappa obbligatoria. Sono sempre super affollati, ma il personale è gentile e veloce per sistemare tutti moderando l’attesa. Noi ci siamo fermati per pranzo e abbiamo mangiato divinamente.
Cosa abbiamo mangiato e cosa vi consigliamo?
Non potevano mancare gli squisiti affettati locali accompagnati da un ottimo formaggio. Per primo una zuppa calda di farro e le regine del posto, le lenticchie. Un gusto casereccio, davvero squisito. Faceva caldo, ma la zuppa l’ho mangiata davvero volentieri!

Per finire ci siamo fatti consigliare dal cameriere e per dessert ci siamo fatti portare due porzioni di ricotta fresca.

Era ricotta appena fatta la mattina con sopra frutti di bosco per me e per Samuele caramello. Un dolce che è stato qualcosa di indescrivibile! La bontà della ricotta fresca accompagnata dalle salse dolci… fenomenale!!

Due coppe di ricotta umbra con cioccolato e frutti di bosco

All’interno della bottega si possono comprare prodotti locali e noi ci siamo fatti scorta di: ricotta fresca, un sacchettino di lenticchie e miele!

Turisti in vacanza

Oggi abbiamo visto le due vesti della natura che in questo luogo è indubbiamente la protagonista. Una protagonista dalla bellezza unica, regalando a tutti noi un paesaggio affascinante e unico.
In contrapposizione, vediamo una natura feroce, selvaggia e violenta.
La natura è questa, bella e imprevedibile, tranquilla e violenta, rilassante e spaventosa.

Ilaria

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