Il bunker di Gesundbrunnen è uno dei luoghi della Berlino sotterranea e si trova nella omonima stazione della metropolitana. SI tratta di uno dei tanti bunker utilizzati durante i bombardamenti della città nella Seconda Guerra Mondiale. Infatti, Berlino fu il centro nevralgico del Terzo Reich e il principale bersaglio dei bombardamenti alleati.
La storia che si nasconde sotto Berlino è altrettanto ricca quanto quella in superficie. Così tanta che l’associazione Berlin Unterwellen ha deciso di organizzare dei tour guidati per poter visitare e conoscere questi luoghi. Noi abbiamo scelto il tour Mondi oscuri per visitare questo bunker rimasto “autentico” e vivere un’esperienza inusuale, soprattutto per scoprire la “Berlino autentica”.
Con una guida italiana, apriremo una porta e torneremo indietro nel tempo. Siete pronti? Allora, entriamo!
Entriamo nel Bunker di Gesundbrunnen
Il ritrovo per la visita al bunker di Gesundbrunnen è all’interno della omonima stazione ferroviaria di Gesundbrunnen davanti alla famosa “porta verde”. Varcata questa soglia tutto cambia, si scende sottoterra dove tutto si trasforma e perde vita. Freddo, umido, buio e silenzio. Ci ritroviamo davanti all’entrata di un autentico bunker antiaereo dove il tempo sembra essersi fermato agli anni della guerra.
Un enorme portellone si apre e i primi cartelli indicano la zona di decontaminazione.
Il portellone si chiude e un misto tra paura e ansia mi assale, dopodiché è un susseguirsi di stanze altissime. Infatti, questi tunnel erano stati scavati inizialmente per la costruzione della metropolitana. Successivamente, con lo scoppio del conflitto mondiale, si trasformarono in bunker per ripararsi dagli attacchi aerei. Le sirene suonavano e le persone che si trovavano in prossimità della stazione si rifugiavano qua sotto. Qui è un luogo sicuro perché le pareti di cemento armato sono spesse 4 metri e il bunker ha un soffitto di ben 6 metri. Tanto cemento per attutire le bombe che in superficie tutto distruggevano. Pensate alla potenza di queste strutture che resistevano alle bombe sganciate sulla superficie.
Le persone entravano qua con la paura di non rivedere più la luce.
Ma la cosa atroce era non rivedere amici e familiari che non avevano fatto in tempo a scendere nel bunker prima dello scoppio delle bombe. Le storie che la guida ci ha raccontato mettono i brividi e una sensazione di ansia rimane per tutta la durata del tour e anche per molto tempo dopo.
La claustrofobia che a volte mi assale, mi stava rubando l’aria.
Però, concentrandomi sulle parole della guida ho gestito bene questo senso di soffocamento soprattutto emotivo. Mi trovavo sotto una stazione ferroviaria a decine e decine di metri sottoterra dove la vita qua sembra andare in stand-by. Andando avanti in qualche modo, arriviamo in una grande stanza dove rimangono solo dei vecchi bagni, tanti bagni uno accanto all’altro e senza pareti. Ma la privacy delle persone non esisteva? È la prima cosa che mi è balenata per la testa la mente.
La guida ci ha indicato dei segni nel muro, tra un bagno e l’altro, e la spiegazione è stata agghiacciante.
Infatti, le migliaia di persone che si ritrovavano nel bunker erano sotto shock ed emotivamente provate, impaurite, stanche e sole. Persone che non avevano più la forza di pensare ad un futuro e non ce la facevano più. Per questo motivo, molti usavano i bagni per suicidarsi e per evitare che ciò accadesse furono tolte le porte!
Credetemi che non ci sono parole! Si è captata benissimo tutta quella sofferenza che questo posto custodiva. Agghiacciante! Mi è quasi sembrato perfino di vedere i volti sofferenti di queste persone, prese dal panico o semplicemente senza più voglia di vivere.
Il bunker di Gesundbrunnen poteva ospitare circa 3.000 persone.
Molti dormivano a terra perché i letti non bastavano per tutti e il tempo di permanenza spesso non era ben definito. Chi non riusciva ad entrare nel bunker purtroppo non ce la faceva a sopravvivere ed erano molte le persone che con l’onda d’urto delle bombe rimanevano “polverizzati”.
Un’altra cosa che ci ha raccontato la guida mi ha letteralmente sconvolto.
Una volta cessato l’allarme, prima di aprire le porte, gli incaricati salivano in superficie e facevano sparire tutti i cadaveri che si trovavano in prossimità dell’ingresso del bunker. Questo per non demoralizzare ancora di più le persone che erano già moralmente e mentalmente in uno stato confusionale. Per aiutare in questo senso, nei bunker si cercava di ricreare ambienti ospitali per far momentaneamente dimenticare l’orrore e la devastazione che a poche decine dimetri stava accadendo. Così, alcune stanze erano state dipinte a fosforo per dar luce agli ambienti.
Nel bunker si scende e non si riesce più a capire dove sia la fine di questi tunnel e dov’è il loro inizio, sembra di essere intrappolati negli inferi. Al solo ricordo un grosso sospiro mi assale e penso che questo luogo è stato la salvezza di tante vite innocenti.
La vita dopo i bombardamenti
Nel bunker di Gesundbrunnen, come in tutti gli altri presenti nella città, faceva parte della vita dei berlinesi che qui trovavano riparo al suo interno nascondendosi per sopravvivere.
Ho provato più volte ad immaginare il cessato allarme e il ritorno in superficie di queste persone isolate per ore o per giorni. Al loro entusiasmo di uscire e di vedere il cielo, fare un gran respiro e uscire da queste gabbie sotterranee, ma arrivati fuori vedere devastazione e solo devastazione. Per capire quanto orrore e distruzione c’era in superficie, i bunker presenti a Berlino erano oltre 3.000!
Forse dopo lunghi periodi di conflitto ci si abitua? Non ne sono convinta, anzi ripenso a quei bagni per essere ancor più convinta che è impossibile abituarsi alla guerra.
Un piccolo cenno della vita dopo la Guerra ce lo ha dato la guida con alcuni oggetti ritrovati.
Le donne rimaste nelle case con i bambini, iniziarono a ricostruire la comunità di Berlino, a rialzare ciò che era caduto. Le bombe disinnescate diventarono stufe, gli elmetti degli scolapasta e i proiettili dei piombi. Mattone dopo mattone Berlino prende forma, alza la testa e le persone innocenti ricominciano a vivere.
Mostra e Museo della malavita di Berlino
All’interno dei tunnel della stazione, oltre al bunker di Gesundbrunnen, è possibile visitare anche il Museo della malavita di Berlino. si tratta di un’esposizione di reperti prebellici e postbellici che sono stati recuperati da case e altri bunker. Un tour insolito e poco frequentato, ma che vale la pena di visitare!
In questa esperienza ho riportato alla mente che cosa era Enigma e The Bombe.
Enigma, inventata da Arthur Scherbius, era un dispositivo elettromeccanico il cui scopo era crittografre e decrittografare i messaggi. Fu usata dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale per comunicare senza rivelare il contenuto dei messaggi agli alleati. Invece, The Bombe era il nome di una macchina calcolatrice utilizzata dal controspiaonaggio polacco e poi inglese per decifrare i messaggi creati con Enigma.
Grazie alla collaborazione di un ex agente tedesco che vendette ai francesi i manuali operativi di Enigma, si perfezionò il sistema di The Bombe. Ciò permise di decifrare tutti i messaggi tedeschi, prevedendo e anticipando le mosse del nemico andando così a cambiare il volto della storia.
Info utili per la visita al Bunker di Gesundbrunnen
Il tour Mondi oscuri e la visita al nel Bunker di Gesundbrunnen è un’esperienza toccante ed emozionante. Una visita super consigliata per ripercorrere quella che era la quotidianità di quell’epoca, per noi lontana, ma ancora troppo recente, di sicuro da non dimenticare.
Se soffrite di claustrofobia non abbiate paura di non farcela e vi consiglio di provare. Infatti, durante il tour è sempre presente un addetto pronto ad ogni evenienza anche ad accompagnarvi all’uscita.
Il tour ha una durata di circa 90 minuti e in alcuni periodi è consigliato un abbigliamento un po’ più caldo.
In ogni caso, per avere maggiori informazioni vi consiglio di visitare la pagina ufficiale del tour Mondi oscuri.
Altre info su Berlino
Se avete deciso di visitare la capitale tedesca ecco un articolo interessante con alcuni consigli su Cosa fare a Berlino in 3 giorni.
Se invece siete già a arrivati a Berlino e avete già visto tutto ricordatevi di fare una visita allo stadio Olympiastadion Berlino dove la nazionale italiana vinse i mondiali nel 2006. Non fatevi mancare nemmeno una visita al Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa.
Inoltre, nelle lunghe giornate di visita ogni tanto è necessario fare una pausa e perché non assaggiare uno dei favolosi piatti tipici di Berlino? All’interno dell’articolo trovi anche i migliori luoghi dove gustarli.
Infine, non potrai salutare la città senza portarti a casa un souvenir Berlino. Scopri quali sono i 5 oggetti più caratteristici per ricordare Berlino.